Musei e Mondo sotterraneo
Parlare di Maremma significa parlare anche e soprattutto di storia. Questa terra dai mille colori ha un passato glorioso e nefasto al contempo, una storia fatta di glorie e grandiosità, ma anche di tragedie e di epidemie, di morte e distruzione. La Maremma è stata la culla della civiltà etrusca e sono tanti i musei e i siti archeologici che raccontano, attraverso il mondo sotterraneo delle necropoli, il florido e sontuoso passato di questo antico popolo. Pensiamo ad esempio alle vie Cave che collegano le tre meravigliose città del tufo della Maremma: tra Pitigliano, Sorano e Sovana si snoda un lungo tragitto che ci porta proprio negli usi e costumi dell’antica tradizione etrusca. Da non dimenticare la città di Cosa, che si affaccia sul promontorio roccioso di Ansedonia, una dei pochi insediamenti etruschi giunti fino a noi in ottimo stato. Estremamente importanti sono anche i siti di Roselle e Vetulonia e sono tanti anche i musei che custodiscono i tanti reperti rinvenuti in Maremma, come il MAPS di Scarlino, il museo Civico Archeologico di Roselle e l’Isidoro Falchi di Vetulonia.
Questa terra però non è solo figlia degli Etruschi e Romani, ma anche delle grandi famiglie che hanno dominato con i loro feudi questi luoghi nel medioevo, e che sono raccontate attraverso straordinari mostre permanenti come nel museo Orsini di Pitigliano, situato nell’omonimo Palazzo.
La rete dei musei di Maremma offre spunti di riflessione in ogni angolo; tra i più belli e particolari sparsi in tutto il territorio ricordiamo: il Museo archeologico e d’arte della Maremma, il Museo di storia naturale della Maremma, il MAGMA (museo delle arti in Ghisa della Maremma) a Follonica, i musei della Miniera di Gavorrano e di Massa Marittima, il MACO (museo di Arte e Cultura Orientale) ad Arcidosso, la Casa Museo di Monticello Amiata.
Meritano una visita anche le mostre dedicate ai prodotti della terra che hanno reso grande questo territorio, come il museo dell’Olio a Seggiano o il museo della Vite e del Vino di Montenero d’Orcia sul Monte Amiata.
Museo del Ferro e della Ghisa di Follonica
Il museo si trova ubicato all’interno del Forno di San Ferdinando, dentro la città fabbrica. Il percorso museale ripercorre le tappe della storia e della lavorazione del ferro dal periodo etrusco fino al 1960, anno in cui cessò l’attività. La sezione archeologica espone il materiale etrusco rinvenuto presso l’insediamento arcaico di Rondelli, con reperti di lavorazione e un forno originale. La sezione ottocentesca invece, documenta la produzione artistica riferita alle fonderie di Follonica, tra cui ritroviamo calici lignei e fusioni in ghisa.
Parco Minerario Naturalistico di Gavorrano
Il museo minerario di Gavorrano è una delle realtà museali più interessanti della Maremma Toscana. La mostra è allestita all’interno di una galleria di circa 200 metri, nella quale viene proposta una particolare forma di rievocazione storica della vita del minatore.
Il parco minerario di Gavorrano si divide in due aree: il parco delle Rocce nel quale si trova anche l’area polifunzionale del Teatro delle Rocce e la miniera di Ravi Marchi.
Il parco minerario è una delle Porte del più ampio Tuscan Mining Geopark.
Museo della Miniera di Massa Marittima
Questo interessante percorso museale porta alla scoperta della storia delle antiche miniere della zona delle Colline Metallifere. La mostra si snoda per 700 metri di gallerie allestite dagli stessi minatori che hanno ricreato l’ambiente nel quale hanno svolto il loro lavoro. Sono state fedelmente riprodotte le diverse tipologie di armature utilizzate e le tecniche di estrazione del minerale, dalle più antiche alle più moderne. Qui potrete ammirare attrezzature, macchine e vagoni per il trasporto del materiale in uso fino a pochi anni fa.
Museo Archeologico del Porto Scabris
Lungo via delle Collacchie, in località il Puntone di Scarlino, si trova il museo Archeologico del Porto Scabris. Il percorso museale presenta un’attenta illustrazione degli scavi archeologici subacquei effettuati nel golfo di Follonica, che hanno portato alla luce importanti reperti archeologici legati principalmente all’estrazione mineraria effettuata in questa area.
L’alta concentrazione di reperti in questa specifica zona è dovuta ad un antico ed intenso traffico mercantile che coinvolgeva il porto di Scarlino già a partire dal III secolo a.c . All’interno di questo museo sono presenti anche un centro di documentazione del territorio, all’interno del quale sono illustrate le fasi di vita nell’area della rocca dall’età del bronzo fino al XVII secolo. Molto interessante è anche il settore del museo che documenta lo sviluppo di questo territorio nel periodo etrusco, nel quale sono presentate anche le varie fasi delle campagne di scavo effettuate presso la vicina necropoli di Poggiotondo.